I nostri consigli

Chi è l'affascinante signora nerovestita che si è installata nella decrepita, isolata residenza di Wildfell Hall? Quella donna sola, che vive con un bambino e un'anziana domestica, sarà davvero lo giovane vedova che dice di essere? Helen Graham è estremamente riservata e il suo passato è avvolto in un fitto mistero. Fa il possibile per ridurre al minimo i contatti con i suoi vicini, a costo di apparire scostante e ombrosa, e trascorre le giornate dipingendo e prendendosi cura - fin troppo amorevolmente - del piccolo Arthur. Ma Gilbert Markham, giovane gentiluomo di campagna tutto dedito ai suoi terreni e al corteggiamento di fanciulle tanto graziose quanto superficiali, è subito punto da una viva curiosità per quella donna...
Anne Bronte, La signora di Wildfell Hall, Neri Pozza 2014

John Talbot è sposato e ha un figlio. Ha ereditato una piccola galleria d'arte ed è autore di quattro libri. Moralista, di intelligenza brillante ma dal carattere estremamente riservato, John inizia la sua narrazione con la confessione di un delitto, le cui ragioni si annidano nel passato. Ai tempi della scuola, John fu l'oggetto dell'interesse quasi morboso di un altro ragazzo, James Tunstall, chiassoso, prepotente, quasi il suo opposto sotto ogni punto di vista, con il quale si venne a creare un rapporto di odio e dipendenza psicologica che sembrava essersi interrotto con il dividersi dei destini di entrambi. Ma a un certo punto James riappare nella vita di John e sembra deciso a non lasciarlo più andare.
Hugh Walpole, L'assassino e la sua vittima, Elliot 2015

Inizialmente Bénédicte Ombredanne aveva voluto incontrare lo scrittore solo per dirgli quanto il suo libro le avesse cambiato la vita. Inevitabile finire nel profondo, la voglia di confidarsi quando si ha la fortuna di parlare con chi sa scrivere di sentimenti. Racconta della sua esistenza, nelle pieghe della famiglia, un marito violento che tiene in scacco lei e i figli, e di quel giorno indimenticabile di ribellione. Il più bel giorno della sua vita, ma l'inizio della sua disperazione. Allora, caro scrittore, come dovrebbe essere l'amore? Come si arriva a ricomporre la costellazione di frammenti che identificano il nostro io, senza tradirsi? Siamo universi complessi, contraddittori, indefiniti, perennemente alla ricerca della gioia, ma spesso imprigionati nelle nostre stesse gabbie.
Eric Reinhardt, L'amore e le foreste, Salani 2015

Brera, Caminiti, Ciotti, Biscardi, Mura, Cannavò, Raro, Sconcerti, Fossati, Zavoli, De Zan. È la formazione di una delle tante possibili nazionali. Non di calcio, ma di chi il calcio e gli altri sport ha raccontato. Una generazione di giornalisti italiani unica al mondo. Privilegiati, perché hanno brillato di splendore riflesso, viaggiato più degli inviati di esteri, mangiato e bevuto come nessuno. Hanno però anche saputo meritarselo, inventando un modo di raccontare e, talvolta, anche quel che (non) c'era da raccontare. A "convocarli" è uno che li ha conosciuti bene, perché ha "giocato" con tutti: Gian Paolo Ormezzano. Ex nuotatore, granata per sempre, ma soprattutto, fino all'ultimo grammo, cronista di abbagliante purezza.
Gian Paolo Ormezzano, I cantaglorie, 66th And 2nd 2015

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