I nostri consigli

Ci sono momenti in cui i ripetuti insuccessi, un matrimonio a rotoli, lo stress o la solitudine sembrano davvero troppo: non è meglio farla finita con questo mondo che pare sempre meno "un luogo adatto all'uomo"? Seduto sui gradini di casa con una bottiglia di birra in mano, Onni Rellonen, imprenditore fallito, decide di dire basta a "quel suo vivacchiare privo di senso". Ma cosa succede se il fienile scelto per l'atto finale è già occupato da un colonnello a riposo risoluto a mettere fine ai suoi giorni? Non ci saranno anche molti altri nelle stesse condizioni, con cui varrebbe la pena di spartire timori, rischi e spese, per un dignitoso suicidio collettivo? 
Arto Paasilinna, Piccoli suicidi tra amici, Iperborea 2015 (nuova ed.)


Una città, Istanbul, ancora avvolta, all'inizio degli anni Trenta, da un'aura di eccitante depravazione. Una giovane donna, Nouchi, candidamente perversa, seraficamente crudele, e capace di sedurre chiunque senza mai concedersi a nessuno. Un uomo non più giovanissimo, distinto ma squattrinato, che si è lasciato irretire, una sera, nel night-club dove Nouchi lavorava come entraineuse, e che lei manovra a suo piacimento. Un gruppo di sfaccendati che si ritrovano nel ristorante di Avrenos e passano le notti a bere raki e a fumare hashish, e che di Nouchi sono tutti più o meno innamorati.
Georges Simenon, I clienti di Avrenos, Adelphi 2014



In un paese in cui la fede religiosa si mescola alle superstizioni più retrive, può succedere che una nonna si convinca che la propria nipotina sia una strega e la cacci di casa, condannandola a vivere in strada. È ciò che è successo a Rachel Mwanza, che all'età di nove anni si è ritrovata sola, indifesa, senza affetti e senza nemmeno un posto dove dormire nelle vie di Kinshasa. Per quattro anni Rachel ha sopportato la miseria, la malattia, la fame e la violenza... e ha imparato a difendersi e a lottare, fino al giorno in cui la vita le ha offerto una chance: un casting girato per le vie della città. La sua interpretazione in Rebelle le ha fatto vincere l'Orso d'argento a Berlino. Ma la cosa che l'ha resa più felice e orgogliosa è l'aver ricominciato a studiare.
Rachel Mwanza, Ho cambiato il mio destino, Corbaccio 2015

Questo romanzo, forte, sincero ritratto di un gruppo di vite ai margini della società, comincia dal ritrovamento di un cadavere. Il corpo ritrovato è quello di Robert, un uomo che a causa dell'alcol ha perso tutto ciò che aveva: una figlia e una moglie. La sua storia è narrata da un coro tragico eppure dolcissimo che tutto osserva e che canta l'esistenza dolorosa - ma ancora capace di momenti di felicità - degli ultimi e degli sconfitti: i tossici, gli sbandati, gli emarginati. Insieme a quello di Robert, emerge il racconto di altre vite, perdute per troppo amore, per bisogni troppo potenti, tenerezza e non-capacità di adeguarsi al mondo.
Jon McGregor, Neanche i cani, ISBN 2011


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