I nostri consigli

Ruth Swain, viso affilato, labbra sottili, pelle pallida incapace di abbronzarsi, lettrice di quasi tutti i romanzi del diciannovesimo secolo, figlia di poeta giace a letto, in una mansarda sotto la pioggia, "al margine tra questo e l'altro mondo". Un giorno è svenuta al college, e da allora, malata, trascorre le sue ore in compagnia dei libri ereditati dal padre. Romanzi, racconti e versi attraverso i quali si avventura su sentieri sconosciuti, vive vite altrui piene di amori e passioni travolgenti, apprende cose che pochi sanno su grandi autori. Mentre la pioggia batte sul tetto della mansarda, Ruth rovista tra i libri e legge e raduna attorno a sé tutto quello che può: una vecchia edizione di Moby Dick, una copia di Jane Austen, le memorie del bisnonno, gli appunti del nonno... Storie che, come tutte le storie, si raccontano e si leggono per scacciare il male di vivere o, come nel caso di Ruth, per mantenersi ancora "al margine tra questo e l'altro mondo".
Niall Williams, Storia della pioggia, Neri Pozza 2015

Questa storia non è mai stata raccontata. È la storia dell'amore tra una grande scrittrice e un giovane mago, ma è anche il racconto di una complessa trama di relazioni, intrighi, rancori, disegni politici, tradimenti intellettuali, tradizioni iniziatiche e pratiche magiche. Una tra che, attraverso le vicende di due amanti, ruota intorno al misterioso "Gruppo di Ur" e alle figure di Julius Evola e del matematico pitagorico Arturo Reghini, si svolge nei luoghi e negli ambienti più diversi, tra salotti, caffè, palazzi nobiliari, stanze in affitto, biblioteche, commissariati di polizia, aule di tribunale e associazioni teosofiche. È la storia di Giulio Parise e Sibilla Aleramo e della Roma degli anni Venti, di un amore grande e strano e di un gruppo di uomini che, insieme a Giulio, crede fermamente in una antica e magica Sapienza pagana alle origini della civiltà italica.
Simone Caltabellotta, Un amore anni Venti, Ponte alle Grazie 2015

Il fascino esercitato dai tatuaggi spinge il protagonista a disegnare per un tatuatore, il suo amico Dimitri. A lungo incerto se cedere alla tentazione di offrire la propria pelle ad aghi e inchiostro, è una frase latina sul trascorrere  delle ore - Vulnerant omnes, ultima necat - a fargli cambiare idea. Il tatuaggio che Dimitri realizza sul suo plesso solare è destinato a stravolgergli la vita e il rapporto con le donne. In breve però le prime parole iniziano inspiegabilmente a sbiadire e l'uomo avverte i sintomi di uno strano malessere...
Stéphanie Hochet, Sangue nero, Voland 2015



Questa è la storia di un ritorno: il ritorno di Vecchio Osso a Haiti, dopo vent'anni di esilio trascorsi tra Montréal e Miami, in fuga dalla dittatura di Duvalier figlio. Il paese, in apparenza sembra lo stesso. L'odore del caffè è lo stesso, come i manghi maturi che si spaccano a terra, la bellezza ieratica delle donne che ondeggiano con le ceste sulla testa, l'azzurro senza incertezze del cielo, le schermaglie tra la madre e la zia. Come gli amici, rimasti fedeli alla loro giovinezza. E la povertà, brutale e violenta, le paure e le credenze ancestrali che il potere manipola a piacimento. Ma c'è qualcosa di inatteso che si insinua nel ritorno di Vecchio Osso: incuriosito dalle allusioni e dalle mezze parole bisbigliate in casa e per strada, si ritrova coinvolto in un'indagine sui morti che continuano a vivere, sugli zombie haitiani, sui fantasmi che abitano il quotidiano.
Dany Laferrière, Paese senza cappello, Nottetempo 2015


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