I nostri consigli - Non-fiction

Una guida culturale alla città di Tokyo a firma dell'architetto e scrittore francese Manuel Tardits, residente da più di trent'anni nella capitale giapponese. Un libro piacevole e interessante tanto per chi già conosca bene questa intrigante città quanto per chi sia curioso di avvicinarsi ai suoi aspetti più ignoti attraverso le curiosità offerte da Tardits insieme a un'analisi più approfondita del suo carattere molteplice e delle sue contraddizioni. A integrare e arricchire i testi, le illustrazioni dell'artista giapponese Nobumasa Takahashi, dell'architetto Stéphane Lagré e di Akita Hiroki. La più grande metropoli del mondo, tentacolare e sovrappopolata. A un primo approccio disorientante per chiunque. Ma l'autore riesce a creare un percorso, un filo mistico che ci svela come sotto questo apparente caos la pianificazione urbana e lo spazio cittadino siano governati da un eccezionale ordine. Attraverso quattro tappe fondamentali, Tardits ci apre il cammino in una Tokyo caleidoscopica. A fare da filo conduttore di fronte a tale abbondanza urbana, lo stupore. A Tokyo il fascino dell'Oriente si mescola con la modernità assoluta del suo presente. E nella Tokyo di Tardits ci si perde e ci si ritrova mille volte, perché mille sono i volti nascosti o evidenti della città. Guidarci alla scoperta di una realtà tanto estesa quanto stratificata e lontana dalle nostre radici è il gran merito che questo libro vanta.
Manuel Tardits, Tokyo - Ritratto di una città, Odoya 2018

Satelliti, rivelatori di onde gravitazionali, telescopi a raggi x e supercalcolatori ci forniscono continuamente dati sulla natura dell'universo, sulla sua età, la sua composizione e, soprattutto, il suo futuro e la sua fine. "Mondi paralleli" indaga a sua volta i misteri del cosmo in un viaggio che, partendo dal Big Bang e passando per le teorie che postulano l'esistenza di universi paralleli al nostro, giunge fino al Big Freeze, il grande gelo che immergerà ogni cosa nel freddo e nell'oscurità totali. Ma sarà davvero la fine di tutto? Oppure, tra miliardi di anni, una civiltà avanzata sarà in grado di sfruttare le leggi della fisica per dirigersi verso un universo più ospitale, o magari per tornare indietro nel tempo, in un'era in cui sia possibile ricominciare?
Michio Kaku, Mondi paralleli, Codice 2018

Gli uomini di cultura del medioevo intendevano la schola come una formazione (institutio) condivisa, fondata su capisaldi costituiti dalle sue autorità (auctoritates) e organizzata secondo un curriculum. Il volume ripercorre, tra continuità e cambiamento, la storia della scuola dal protagonismo della Chiesa nell'istruzione altomedievale al sempre più articolato quadro di scuole nel basso medioevo, quando, a partire dal XII secolo, nelle vivaci città dell'Occidente latino sorsero le prime università. In questi secoli la scuola non fu solo chiamata a divulgare la cultura "dotta", quella scritta, ma assunse essa stessa il ruolo di centro propulsore di nuova cultura, frutto della complessa mediazione tra i saperi pagani della tradizione classica e quelli cristiani. Il flusso di "intellettuali", di modelli culturali e di libri, che trovò il suo raccordo nei centri di istruzione, concorse così in modo determinante alla formazione di un sapere omogeneo.
Paolo Rosso, La scuola nel Medioevo - Secoli VI-XV, Carocci 2018

Il mondo non è dei viventi, è delle ombre. In ciò che apparentemente è secondario, dietro ciò che non si vede o non si trova più, c'è un segreto ancora più profondo degli uomini e delle vite nelle quali si sono dibattuti. Ricomporre i frammenti, meticolosamente studiarli, amarli e restituirli alla luce significa compiere la trasmutazione alchemica del tempo perduto in tempo ritrovato. Questa è la missione di "Dissipazioni". Giuseppe Marcenaro si mette sulle tracce materiali lasciate da chi non è più, fra volumi dati al rogo, collezioni nascoste, edizioni clandestine e libri che celano storie inquietanti - quasi una «memoria di privati delitti» che spinge a caleidoscopiche ricostruzioni e divagazioni voyeuristiche. Scova lettere, scartafacci, appunti e lacerti di ogni genere, ricordi smarriti nel fondo dei cassetti con cui riunire ciò che la morte ha separato, testamenti dispersi per ridare voce a chi non ne ha più, eredità e legati che combattono le tenebre dell'oblio. Si addentra nei cimiteri, non-luoghi per eccellenza eppure territori vitalissimi, spazi fisici e mentali alieni al consesso umano in cui, sotto mentite spoglie, si svolge l'incontro fra chi ancora cammina fuori dei funebri recinti e chi invece vi è eternamente costretto, che abbia forma di salma, ossa, ceneri o altra scura materia, avanzo della vita. Con "Dissipazioni" si parte a ritroso, dalla fine: il malinconico attaccamento a ciò che non esiste più diventa intreccio, omaggio, monumento, che si assiepa in una fantasmagorica Wunderkammer di presenze ritrovate.
Giuseppe Marcenaro, Dissipazioni, Il Saggiatore 2018

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